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Abbiamo deciso di raccogliere il punto di vista di professionisti internazionali per interrogarci sul valore, la prospettiva e l’impatto della Cultura sulla società.
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La prima intervista è a Clémentine Daubeuf, Direttore Associato di KEA European Affairs, un centro di progettazione e consulenza politica con sede a Bruxelles, specializzato in cultura e industrie creative.
Clémentine Daubeuf è Project Manager di progetti europei sulla cultura, ne segue gli aspetti di comunicazione e di ricerca sempre in relazione alle politiche culturali in Europa.
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1. Qual è secondo te l’impatto della cultura e dell’arte sui giovani? Può la creatività e la pratica artistica diventare un nuovo motore per l’educazione delle prossime classi sociali e imprenditoriali?
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La partecipazione culturale è stata riconosciuta come uno dei principali acceleratori del cambiamento sociale e della costruzione di società inclusive e resilienti. Le arti e la cultura hanno un impatto molteplice sull’economia e sulla società, compresi i giovani. Tra l’altro, la partecipazione alla cultura e alle arti stimola l’immaginazione, il pensiero critico, la cittadinanza democratica, il senso di appartenenza. Inoltre le arti e le competenze artistiche possono essere mobilitate nell’educazione e nell’apprendimento permanente per acquisire una serie di cosiddette “soft skills” che saranno sempre più necessarie per navigare in un mondo complesso, globale e digitale.
Questo è particolarmente attuale sullo sfondo dei recenti cambiamenti socio-demografici e climatici.
I sistemi educativi che includono curricula STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica) sono meglio posizionati per preparare i loro studenti alle sfide future.
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2. Soft Skills, competenze creative e artistiche, come queste possono migliorare e incrementare il mondo delle istituzioni e quello delle imprese?
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Essere in grado di adattarsi a un futuro incerto, cooperare con persone di diversa provenienza, risolvere i problemi in modo collaborativo e generare soluzioni innovative a nuove sfide è ciò che sarà richiesto agli studenti e ai lavoratori di oggi in qualsiasi settore. Tra le future competenze trasferibili dell’occupazione, la “creatività” è riferita come il più significativo predittore della possibilità di crescita di un’occupazione, come percentuale della forza lavoro entro il 2030.
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3. Conosci degli esempi di interventi artistici che hanno generato un impatto sociale e culturale sostenibile? E nomi di realtà innovative che supportano le imprese a collaborare con artisti?
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Vorrei condividere alcuni esempi di interventi artistici in Europa come Conexiones Improbables in Spagna e Tillt in Svezia che hanno un effetto sulla loro comunità in termini di valore e di impatto, ponendo gli artisti al centro del processo artistico per generare un cambiamento nella mentalità e nella società.
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4. Come interpreti la frase dell’UNESCO pubblicata nel dossier “Culture|2030 Indicators” L’UNICO SVILUPPO POSSIBILE E’ QUELLO CULTURALE?
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La cultura dovrebbe essere al centro di ogni politica – economica, dell’innovazione, dell’educazione, dello sviluppo urbano per costruire una società giusta, resiliente e inclusiva.
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Ringraziamo Clementine per il tempo dedicatoci e la sua passione.
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Autore: Germana Girelli
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